Avere 150 anni ed essere ancora giovane. Vivere questi 150 anni, con pazienza, nel tempo, imparando a crescere, imparando ad aspettare, imparando ogni giorno qualcosa di nuovo e qualcosa in più su se stessi. Scoprire, durante questi 150 anni, che lItalia non è solo la nostra geografia, ma è anche la nostra Storia! Celebrare i 150 anni dell Unità dItalia significa innanzitutto conoscerne la storia, e conoscerla vuol dire averla studiata, averla imparata e fatta propria. In altre parole, significa essersene appassionati, condividerne gioie e dolori. Fra tanti che si sono apprestati a celebrare più o meno questa ricorrenza, sicuramente coloro che ne hanno colto meglio lo spirito sono stati i ragazzi, gli studenti. Sono quindi loro i più adatti a cui chiedere di raccontarne il senso. Un racconto, però, fatto di colori, immagini e segni indelebili.
Ecco, a voler riassumere in poche righe il senso della manifestazione dei Giò Madonnari di questanno si potrebbe dire proprio questo. Una manifestazione che il Centro Turistico Giovanile organizza da anni, invitando i giovani studenti di elementari e medie a cimentarsi nellarte affascinate dei madonnari: disegnare sullasfalto, per lasciare un segno vivace sul nero dellasfalto, un segno che rimane lì, aldilà di tutto e di tutti (ci vuole un po perché si cancelli....), e che rievoca, in tutti coloro che cammineranno su quella strada nei giorni successivi, il messaggio da loro lasciato; un modo per fare propria una parte della città, spesso ignorata, ma che, con gessetti e fantasia, può avere tanto da raccontare.
I CTG Menaica di Agropoli e Eleatica di Ogliastro hanno unito le forze e il 14 maggio 2011 hanno invitato tutti i ragazzi delle quinte elementari di Agropoli a partecipare ai Giò Madonnari, permettendogli di sviluppare, a modo loro, il tema Fratelli dItalia. Circa duecento ragazzi hanno decorato con i loro disegni tutta Piazza della Repubblica, una vera e propria opera di riqualificazione stradale!
Per unora i ragazzi sono stati impegnati della realizzazione dei propri soggetti, incoraggiati anche dai tanti passanti che li vedevano colorare e... colorarsi!
A conclusione ogni ragazzo, con un pezzo di cartoncino tricolore si è posizionato nella grande sagoma della bandiera che avevamo disegnato lungo la discesa che porta nella piazza. Lì, al segnale di via, tutti hanno alzato il proprio foglio, riempiendo di colore e di senso quella sagoma. La foto scattata è stata lemblema del senso che la manifestazione ha voluto riassumere: lItalia non è semplicemente un pezzo di stoffa da far sventolare ai mondiali di calcio, lItalia sono gli Italiani che danno senso a quei tre colori con le loro storie, le loro tradizioni, la loro cultura, la loro vita. Una vita verde come la speranza, bianca come lo stupore, rossa come la passione: tre aggettivi che non sono solo stereotipi, ma tre qualità che racchiudono davvero lo spirito di questo popolo, tre modi di guardare al mondo che tutto il mondo ci invidia e ci riconosce.
Angela Russo